Mont Berrio (3078m) - Canale Sud "La Fuga del Gallo"



Zona: Valle D'Aosta, Valpelline
Località di partenza: Oyace (Bionaz) 1400mslm
Dislivello: 1600 metri
Difficoltà: II / 4.2 / E2
Ravanage Meter: 70%

Se dici Berrio… subito salta in mente una montagna in zona Pré-Saint-Didier di nome “Berrio Blanc” sempre intorno ai 3000 metri e solcata da alcune bellissime discese di sci ripido, effettivamente quando il nostro “Chef” Flavio ci ha proposto questa discesa, anche noi ci siamo confusi con la sorella Valdostana… Tuttavia dalle foto che ci ha mandato, scattate da Pila, abbiamo capito che si stava parlando di tutt’altro!!!

Monte Berrio. In verde la linea di salita, linea di discesa da indovinare

La linea è davvero bella ed intuibile anche senza disegnarla, un lunghissimo canale, abbastanza ampio, solca completamente la parete sud di questa montagna, partendo molto stretto ed allargandosi progressivamente sempre più, fino ad aprirsi in un enorme conoide e torrente che scende fino al fondovalle.
Stranamente sembrerebbe mai sciata, in effetti non abbiamo trovato info di discese su internet ed anche confrontandoci con alcuni amici “local” non abbiamo trovato riscontro alcuno. Andiamo dunque "a vista" cercando di capire nei giorni precedenti alla gita, le modalità di accesso alla montagna.
Questa montagna fa parte della “Famosa” cresta del Mont Morion, di cui ne rappresenta il punto culminante verso sud.
Cresta del Mont Morion (fonte montagna.tv)

La Valpelline è un’angolo della valle d’aosta veramente selvaggio, spesso gli accessi sono difficili e gli spostamenti molto lunghi per via della chiusura delle strade carrozzabili a bassa quota durante l’inverno, l’altro giorno parlavo con un ragazzo che abita in valpelline e mi diceva appunto che lui preferisce andare nel vallone del gran san bernardo a fare gite scialpinistiche per questi motivi.

Il nostro Flavio era “andato a vedere” la settimana prima con alcuni amici sciando un’altra linea li vicina e ci ha garantito che sarebbe stata una ravanata Epica!! Invitiamo anche Federico Ravassard che sta scrivendo un pezzo su di noi per la rivista Skialper che accetta subito senza sapere a cosa andrà incontro :-)
Partenza sotto le stelle (foto by Federico Ravassard)
Senza tradire le aspettative, l’11 gennaio 2020 alle 4.30 di mattina stiamo camminando con sci e tavole legati allo zaino su una pendenza alquanto sostenuta in un bosco che alterna chiazze di neve gelata ad aghi di larice, rami caduti e nemmeno un lontano segno di sentiero, se non fosse per le mappe GPS (che comunque tracciano una linea abbastanza approssimativa nel bosco) saremmo ancora li persi e vaganti nei bellissimi boschi Valpellinesi.

Dopo un interminabile tratto di bosco (che in questa zona arriva ben oltre i 2000 metri!!) Sbuchiamo su un bellissimo traverso innevato ripido ed esposto dove passiamo dalla terra scoperta ad accumuli di neve di diversi metri, dove nuotiamo con i ramponi ai piedi prima di sbucare finalmente fuori dal bosco all’alpe Bruson (quota 2200m)

Dopo alcune ore di vagabondaggio nei boschi usciamo allo scoperto ed il sole ci illumina (foto by Federico Ravassard)


Da questo punto di osservazione finalmente privilegiato iniziamo a capire che la gita può considerarsi iniziata (sono le 7.30 e stiamo ravanando nei boschi da 2 ore e mezza)
Un momento di relax dopo la levataccia e la ravanata nel bosco (foto by Federico Ravassard)

Cominciamo a risalire i valloni soprastanti l’alpe bruson e, su neve bella portante, in un paio d’ore ci ritroviamo sui bei pendii alla base del versante est del monte Berrio, un pendio/conoide abbastanza ampio sembra portare a pochi metri dalla vetta, iniziamo dunque a risalirlo, prima con le pelli, poi con i ramponi dove la pendenza si fa più aggressiva.

Gli ultimi metri in salita sulla parete Est
Sbucati al colletto, intravediamo l'ingresso del canale Sud

Dopo circa mezz’ora di parete est siamo all’imbocco del canale sud! E’ bellissimo, l’ingresso bello ripido e stretto, non permette tanto “gioco” ma poi si intravede già che le pendenze si ammorbidiscono e ci permetteranno di aprire il gas, poche decine di metri di cresta “aerea” ci collegano con la cima (aerea anch’essa), ce la godiamo passo dopo passo, in vetta ci arriviamo relativamente presto ed il panorama intorno a noi è totale. Ce lo godiamo e intanto scattiamo qualche foto.
Da qui sopra si ha sempre una sensazione di ambiente “Severo” il versante nord precipita a picco nel vallone adiacente, da tutti i lati si ha comunque la sensazione di essere sospesi nel vuoto, la roccia è precaria ma la neve del versante sud sembra smorzare un po’ il carattere severo di questa montagna ed infatti così è…

 L'aerea cresta finale

Dalla cima , sembrerebbe fattibile sciare proprio il bel pendio bianco sotto di noi, ma facendo volare il drone capiamo che non è così, alcune balze di roccia belle alte rendono impossibile l’impresa (a meno di non avere a disposizione un bel parapendio con cui librarsi in volo) 

Paolo e l'arrivo in vetta


Il decollo di Dumbo

Dunque optiamo per l’ingresso in canale facendo un traverso in alto sotto la cima, partono per primi stefano e paolo, dal drone vediamo che stanno concatenando curve e lasciando un bel segno nella neve, questo vuol dire che si stanno divertendo e noi ci entusiasmiamo anche per loro guardandoli nello schermino del telefono mentre filmiamo.
Traverso sotto la cima ed ingresso nel canale
Prime curve nel canale, visibili le balze rocciose che non permettono di sciare il bel pendio sotto la cima












Adesso è il turno di Federico, che si fermerà a metà canale per fare alcune foto, appena troverà una posizione non pericolosa, io aspetto in cima per non lasciare solo Flavio con il suo drone.
Il canale presenta una prima sezione molto stretta con pendenza intorno ai 45 gradi (maggiore sulle contropendenze) dopodichè si ammorbidisce parecchio e permette di tirare dei bei curvoni, inoltre la neve, smollata il giusto con il sole delle 13 di questo strano Gennaio primaverile, trasmette sicurezza.



Ambiente!
A metà canale (foto by Federico Ravassard)

Mont Berrio.. C'est Fantastique! (foto by Federico Ravassard)
Al termine del canale all'improvviso un gallo forcello spicca il volo, non ce lo aspettavamo, rimaniamo tutti colpiti da questo improvviso rumore, probabilmente quest'inverno di esseri umani in queste zone non se ne sono proprio visti!
Non ci resta che rientrare, ma grazie ad un po’ di intuito riusciamo a trovare una linea di discesa nel bosco dove la neve si è conservata alle esposizioni più ombreggiate, che ci consente di sciare fino a quota 1500 dove un sentierino in traverso ci conduce al sentiero percorso al mattino e quindi alle macchine, incredibilmente ancora con la luce del giorno!!

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